L’archivio della famiglia Crova di Vaglio, di proprietà dell’Archivio di Stato di Asti, consiste di 61 unità archivistiche e copre un arco temporale che va dall’inizio del XV secolo fino alla metà del XX secolo.
L’archivio comprende sia documenti originali su pergamena che attestano la nobiltà del nucleo familiare – come l’acquisto del feudo di Vaglio dal Duca di Mantova, la concessione alla famiglia del titolo di baronia e altre investiture oltre a lauree, passaporti e “Litterae Absolutionis”papali – sia documenti riguardanti le notizie genealogiche sulla famiglia, i capitoli matrimoniali, patti tra i componenti della famiglia, testamenti, questioni ereditarie e patrimoniali, investiture, titoli feudali, privilegi, patenti, commissioni di cariche, gradi, titoli e attestati militari, immunità e altri ricordi della famiglia (diari di viaggio, rapporti epistolari, fotografie).
I Crova possono essere ritenuti tra le più antiche e illustri famiglie nobili piemontesi. Essi agli inizi del secolo XVI ottennero in feudo il luogo di Vaglio con titolo di Baronia. Il capostipite fu un certo Martino, nobile patrizio che visse nel 1469. Dall’esame della fonti si ricava che fu un Francesco Crova il primo a risiedere a Nizza Monferrato.
Il primo personaggio rilevante della casata presente a Nizza fu però Nicolao I (fine del secolo XVI – inizio del secolo XVII): assunse infatti la carica di podestà della città di Mantova e di referendario per il ducato del Monferrato nella stessa città .
Nel secolo XVII Nizza, essendo posta in un punto strategico che dava accesso da un lato alla valle del Belbo e dall’altro al Monferrato, divenne un centro importante dal punto di vista politico, commerciale e militare, e per questo era spesso oggetto di contesa tra i signori del tempo, i Gonzaga e i Savoia: anche in quest’ottica la storia testimoniata da questo archivio risulta realmente interessante.