Giovanni Borello nacque ad Asti nel 1919 da una famiglia di artigiani.
Conseguito il titolo di geometra cominciò la sua attività imprenditoriale nel settore dei marmi e, dal 1945, la sua militanza sindacale e associativa.
Molteplici negli anni gli incarichi di Borello ricoperti nei più svariati ambiti della vita politica e sociale della sua città: Consigliere (1954-1966) e Presidente (1987-1992) della Cassa di Risparmio di Asti; Presidente della Federazione Casse Mutue Artigiani (1964-1976); Presidente della Camera di Commercio di Asti (1966-1984); Segretario provinciale della Democrazia Cristiana (1958-1963); Consigliere Regionale (1970-1971); Consigliere comunale (1975-1980); Presidente del comitato locale di Credito Federagrario (1987-1992). Contribuì inoltre alla gestione della Confartigianato nazionale assumendone poi la vicepresidenza (1983-1986) e fu Gran Maestro dell’ordine dei Cavalieri delle Terre di Asti e del Monferrato.
L’attività cui viene più spesso associata la sua figura è senza dubbio il Festival delle Sagre di Asti, caratterizzato dal corteo storico e dalla successiva distribuzione dei cibi della gastronomia locale: osservatore attento della società contadina e del suo bagaglio di tradizioni, Borello comprese l’importanza di salvaguardare le tipicità del territorio astigiano, che potevano rappresentare al tempo stesso un’opportunità unica di valorizzazione.
Il fondo Giovanni Borello è stato donato dalla famiglia alla Fondazione Goria nel 2004: il materiale documentario ha una consistenza di 15 metri lineari e copre un arco temporale compreso tra il 1955 e il 1996. I documenti conservati ricostruiscono appieno l’impegno politico e sociale di Borello ad Asti: corrispondenza, appunti, autografi e dattiloscritti (spesso in più redazioni successive) dei discorsi pronunciati in occasioni ufficiali.
Quasi altrettanto considerevole è la presenza della cosiddetta “letteratura grigia”, ossia opuscoli, ritagli di giornale raccolti in sommarie rassegne, riviste o stralci di esse. Il fondo Giovanni Borello è costituito da 530 unità archivistiche, articolate in 5 serie: “Democrazia Cristiana”; “Attività sindacale e associativa nel settore artigiano”; “Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura”; “Cassa di Risparmio di Asti”; “Varie personali”.